PRESENTAZIONE
Sono ormai diversi anni che in Italia il torrentismo (canyoning all’inglese) si è imposto all’attenzione di un pubblico vasto ed eterogeneo. Alle origini questa attività era prevalentemente praticata da speleologi, ma oggi chi si avvicina al torrentismo proviene da ambienti e attività diverse. E come un tempo era riduttivo e scorretto il paragone fra speleologia e “alpinismo alla rovescia”, oggi sarebbe altrettanto scorretto considerare il torrentismo come una “speleologia a cielo aperto”.
Il torrentismo ha assunto da tempo una sua identità, ha sviluppato tecniche proprie e creato specifiche associazioni; organizzazioni che cominciano, peraltro, ad impegnarsi anche sulle tematiche della protezione ambientale e della didattica.
Tuttavia – l’impressione è strettamente personale – sembrerebbe che in Italia l’attività si sia bloccata a un minor grado di partecipazione rispetto ad altri paesi come Francia, Spagna e Svizzera.
E’ forse possibile che gli ambienti siano mediamente più selettivi o caratterizzati da morfologie meno acquatiche, tutte condizioni che rallentano in qualche modo la diffusione del torrentismo e quindi la pubblicazione di nuove guide.
Michele Sivelli
(figlie dell’acqua e del tempo)